Aneddoti e ambizioni di Macron
Il presidente francese sta moltiplicando i suoi interventi in giro per il paese, ed è sbarcato su YouTube grazie a una “collaborazione” particolare. Ne parliamo anche in un episodio di CavourPodcast
Come alcuni di voi sanno, tra i vari progetti di cui mi occupo c’è anche Cavour, il podcast sulla politica estera italiana, che racconta com’è il mondo visto da Roma, prodotto da NightReview, come anche questa newsletter.
Nell’ultimo episodio della terza stagione, ho invitato Gilles Gressani, fondatore del think tank Groupe d’études géopolitiques, e la giornalista Rachel Donadio, che collabora con la rivista americana The Atlantic ed è stata a capo della redazione romana del New York Times, per ragionare sulle ambizioni di Emmanuel Macron.
Perché Emmanuel Macron è il leader europeo con le ambizioni più forti in politica estera e guida uno Stato che gli permette di perseguirle: la Francia è il solo paese dell’Unione europea che possiamo definire mondiale, non soltanto perché possiede territori in ogni continente tranne in Asia (i territoirs d’outre-mer), ma perché ha interessi e velleità globali.
Eppure, mantenere questa “taglia” ha dei costi, concreti e tangibili come quelli di bilancio, ma anche psicologici: la nostalgia per l’impero e la grandeur del passato sono un tratto distintivo della società francese che incide sullo stato d’animo della nazione (tra le più pessimiste del mondo).
In questi primi quattro anni di mandato, Macron ha incarnato le potenzialità, le contraddizioni, le difficoltà della Francia, alle prese con una forte crisi di identità, ma allo stesso tempo, capace di influenzare gli affari europei e di partecipare a tutti i processi decisionali globali più importanti.
È stata una chiacchierata interessante, dove io per primo ho imparato molto.
Si ascolta su tutte le piattaforme: Apple Podcast - Spotify - Google Podcast
La settimana dal 20 al 27 giugno sarò in Francia per le elezioni regionali. Che ci importa di una contesa elettorale locale? Poco e molto.
Poco, perché questo tipo di elezioni hanno una scarsa rilevanza a livello nazionale, anche per la bassa affluenza (nel 2015 andò a votare meno del 50% degli aventi diritto al primo turno, contro un’affluenza del 77% alle elezioni presidenziali del 2017).
Molto, perché c’è la possibilità concreta che il Rassemblement national vinca una o due regioni e rompa il cosiddetto plafond de verre, il tetto di cristallo: non è mai accaduto che il partito di Marine Le Pen conquistasse una regione e, più in generale, che vincesse e governasse una collectivité territoriale importante.
Considerando che una delle due regioni in questione è la Provence-Alpes Côte d’Azur, quindi l’area della Costa Azzurra e in particolare di Marsiglia, la seconda città più popolosa di Francia, potrebbe essere un risultato psicologicamente molto rilevante per le prossime elezioni presidenziali.
Se posso fare questo viaggio è grazie alle centinaia di lettori che hanno già sottoscritto l’abbonamento dando fiducia a questo progetto giornalistico. Infatti, come ho spiegato nel numero 0, a partire dal 5 settembre 2021 la newsletter diventerà settimanale e potrà essere letta solo in cambio di un piccolo ma fondamentale contributo. Ed è già possibile farlo sin da adesso tramite il link qui sotto.
Nel frattempo, Emmanuel Macron ha cominciato la sua campagna elettorale. Nelle ultime settimane, complici le riaperture graduali, ha ripreso a girare il paese e incontrare elettori, ha concesso una lunghissima intervista (20 pagine!) alla rivista Zadig, e soprattutto ha girato un video all’Eliseo con gli youtuber McFly & Carlito.
Durante la fase più acuta della pandemia, per sensibilizzare «i giovani», Macron aveva lanciato una sfida ai due youtuber: se avessero raggiunto 10 milioni di visualizzazioni con un video per spiegare come rispettare il distanziamento sociale, li avrebbe invitati all’Eliseo e avrebbe partecipato a un loro video.
La scommessa è stata vinta, e Macron ha approfittato dell’occasione per presentarsi in modo più genuino ai giovani, abituati a vederlo parlare soltanto nei discorsi ufficiali e piuttosto solenni.
Parleremo anche di questo nel prossimo numero di Marat che arriverà tra qualche settimana.
A presto!